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Rispolomboz

Chiariamoci le idee una volta per tutte: potete aggiungere quanta curcuma volete sui gamberetti del buffet, potete sfoggiare in chiesa le camelie più rare dai colori irripetibili, potete vestire l'abito più glamour, uscito dalla copertina di Bride e cucito di persona da un Ferragamo, ma se decidete di filmare, vendere il vostro matrimonio e farci una produzione da dare in pasta ai media tramite un ufficio stampa o vendendovi addirittura i diritti, siete usciti alla velocità della luce da un matrimonio chic e state nel mondo dei matrimoni kitsch, se non trash. Il matrimonio è un Sacramento, e vanno rispettati certi canoni di riservatezza, anche quando la coppia preferisce il rito civile, non è che è autorizzata ad organizzare una festa tipo battesimo della figlia di Diego Maradona. Qualcuno mi potrà obiettare che il trash, il kitsch è uno stile come gli altri, questo è anche vero, ma la scelta di associare il rito del matrimonio ad una preferenze stilistica eccessiva è di cattivo gusto a prescindere, perché si tratta di una delle poche cerimonie al mondo dove non c'è un festeggiato, si festeggia una coppia, e la coppia ha amici che non si conoscono tra loro.

Dunque astenersi da eccessi è la prima regola in una festa dove sei il festeggiato ma non conosci la metà degli invitati, che sono i parenti e amici dell'altro festeggiato.

Ma perché scrivo tutto ciò? Perché ho letto ed ascoltato le mille fesserie in riguardo ad un matrimonio che sta imperversando a Napoli. Tony Colombo e Tina Rispoli infatti, in questi giorni si sono sposati. Auguri innanzitutto. Ma chi sono questi signori? Tony Colombo è un cantante popolare a Napoli, della scuola neomelodica, mentre Tina Rispoli non ha un particolare curriculum, se non quello di essere la vedova di Ciro L'immortale, ma non quello di Gomorra, quello vero. Quello che ho letto visto e sentito è che il matrimonio di Tina e Tony è un matrimonio trash. Ascoltate cari amici giornalisti, come ho spiegato sopra, questo matrimonio non è più trash di quello dei Ferragnez oppure delle teste coronate che si vendono i diritti alle testate gossippare, statene certi.

Se non vuoi essere trash, le telecamere non le fai neanche entrate e lasci i cronisti di cronaca rosa fuori col taccuino in mano a fare un pezzo di costume sulla gente che è andata a vedere il matrimonio dei loro beniamini. La discriminante è questa, ovviamente, non sto dicendo che tutti i matrimoni VIP sono matrimoni che cadono inevitabilmente nel cattivo gusto, ma non mi venite a dire che il matrimonio di Belen e Stefano, il matrimonio di Cristel Carrisi, Di Filippa e Daniele Bossari sono chic mentre quello dei nostri piccioncini partenopei è trash. (sugli americani poi stendiamo un velo pietoso)

Cerchiamo di difendere la cultura latina, quella che accomuna tutti i popoli del mediterraneo in manifestazioni rumorose e calienti, Napoli è un luogo celebrato per avere un patrimonio culturale di livello mondiale irripetibile, Croce, De Crescenzo, De Filippo, Giambattista Vico e Matilde Serao, ed è vero, possiamo stare a discutere per ore dell'esperienza millenaria culturale di Napoli, vero faro di civiltà, ma allo stesso tempo insieme a questo enorme bagaglio culturale al quale tutti noi possiamo attingere, nella città esiste e convive una cultura popolare, quella della sceneggiata e più recentemente dei neo melodici che mentre in Sudamerica, in Grecia, Turchia e Spagna viene esaltata dagli stessi "professori" che producono opinione e cultura, qui viene puntualmente attaccata. "Che vergogna" che "schifo". Quasi a vergognarsi, come se un messicano si dovesse vergognare della canzone ranchera messicana oppure come se un greco si vergognasse del sirtaki. Dunque auguri agli sposi, che paghino le loro multe, che il Sindaco torni a fare il sindaco, e che tutti i napoletani finalmente elaborino il lutto di esserlo e che, finalmente, si assolvano perché il fatto non sussiste.

Davide Gatto

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